Il tuo voto ad un uomo così

"Amico mio, chissà quante volte tu hai dato il tuo voto, ad un uomo poli­tico così, cioè corrotto, ignorante e stupido, sol perché una volta insedia­to al posto di potere egli ti poteva ga­rantire una raccomandazione, la pro­mozione ad un concorso, l’assunzione di un tuo parente, una licenza edilizia di sgarro.
Così facendo tu e milioni di altri cittadini italiani avete riempito i par­lamenti e le assemblee regionali e co­munali degli uomini peggiori, spiri­tualmente più laidi, più disponibili alla truffa civile, più dannosi alla so­cietà.
Di tutto quello che accade oggi in questa nazione, la prima e maggiore colpa è tua".

Giuseppe Fava detto Pippo (1925 - 1984)

lunedì, marzo 19, 2012

Amianto atellano, la famiglia Petruzzelli precisa ma spinge anche essa per la bonifica

L’iniziativa di sensibilizzare l’opinione pubblica sul “rischio amianto” e denunciare pubblicamente l’inerzia di chi dovrebbe agire al fine di evitare che vi possano essere rischi per la salute delle persone che vivono in quei luoghi, deve essere fatta in modo esaustivo e corretto, al fine di impedire a chi legge di essere indotto in errore. Nell’articolo da Voi pubblicato il 6 marzo 2012 sul quotidiano on line BASILICATA 24 titolo: L’AMIANTO CHE NESSUNO VUOL VEDERE occhiello VIDEO DENUNCIA SULLA PRESENZA DELLA FIBRA KILLER ALL’INTERNO DELL’EX CEMENTIFICIO PETRUZZELLI e relativo video, erroneamente vengono fornite indicazioni su fatti, stati e denominazioni di luoghi tali da indurre ad imputare alla famiglia Petruzzelli responsabilità inesistenti in capo alla stessa.Più volte nell’articolo, si fa riferimento al sito “ex cementificio Petruzzelli”. Tale indicazione è ERRONEA poiché il sito appartiene a due diverse società: la LUCANA BITUMI SPA e la LUCANA CALCESTRUZZI Srl, entrambe in stato di fallimento, rispettivamente dal 1993 e 1999. Per la gestione ed amministrazione dei fallimenti intervenuti sono stati nominati, con regolare atto giudiziario, i relativi curatori fallimentari: il Dr. Lorenzo MURANO di Melfi, per la Lucana Bitumi S.p.A. e l’ Avv. Luciano PETRULLO di Potenza, per la Lucana Calcestuzzi S.r.l. , entrambi attualmente in carica.In altri termini da circa 20 anni sono i curatori fallimentari a gestire il sito e NON certo gli ex-amministratori Petruzzelli.Lo stato attuale di degrado, di abbandono e di potenziale pericolo denunciato nell’articolo,quindi, non è e non deve essere associabile agli ex amministratori, i quali, per di più, sono preoccupati anch’essi della situazione oggi esistente e confidano vivamente in un intervento degli Enti preposti.Risulta fuorviante, per il lettore:omettere la citazione delle società di capitali (dotate di autonoma personalità giuridica) che operavano in quel sito (seppur fallite da tempo inveterato); identificare erroneamente quel sito come “Ex cementificio Petruzzelli”, in quanto attinente alle due predette società; associare, ledendo l’immagine ed il decoro degli ex amministratori delle società stesse , la presenza di amianto ad un nome proprio di persona fisica.Come già detto, associare la denuncia “fibra killer” al nome “(Ex cementificio) Petruzzelli” è altamente lesivo dell’immagine e del decoro di tutti i componenti della famiglia Petruzzelli, perchè il lettore, magari poco attento e non esaustivamente informato dei fatti su citati, è indotto a ritenere che l’inerzia altrui e l’esistenza di una fibra killer sia collegato ad un nome proprio di persona.Ciò è ancor più grave quanto risulta che la stessa Associazione GAP ed il blog ALTRATELLA, promotori della campagna “PERICOLO AMIANTO AD ATELLA”, sono perfettamente a conoscenza dell’impossibilità di intervento da parte dei Petruzzelli.Come risulta infatti dal video realizzato dalla GAP in collaborazione con ALTRATELLA ed allegato a corredo del Vs articolo, gli operatori, nel corso dell’intervista realizzata, sono già a conoscenza dell’impossibilità d’intervento della proprietà (seppur termine improprio per le motivazioni su riportate) affermando, come inciso, nel corso della stessa:  “sapendo che la proprietà non può più far nulla…”Per completezza si rende noto, altresì, che già nel 1995 venne presentato dall’Ing. Donato Petruzzelli al Comune di Atella, un “Progetto di un centro polifunzionale ad uso residenziale, commerciale, terziario e pubblico” di riqualificazione dell’area, con relativo smaltimento delle vecchie infrastrutture (compreso ovviamente l’amianto di cui trattasi), rimasto privo di ogni valutazione e risposta e, pertanto, l’area è oggi abbandonata a se stessa, con un fallimento in atto e curatori fallimentari in carica.Siamo sensibili al problema, apprezziamo iniziative di sensibilizzazione verso tematiche sociali quali il rischio amianto e, proprio per questo, facciamo notare che, sempre in Atella, oltre al sito citato nell’articolo ed unico di cui fino ad ora si è interessato la GAP, vi sono altri siti industriali, attivi, che hanno coperture in amianto e che espongono la popolazione ed i lavoratori impiegati, ad un potenziale rischio salute. Per dovere di cronaca e di informazione, dovrebbero anch’essi essere oggetto d’inchiesta e di doverosa attenzione proprio da parte di chi, armato di sano e volenteroso senso civico, intende portare avanti la campagna di sensibilizzazione “PERICOLO AMIANTO AD ATELLA”per la tutela della salute pubblica in un piccolo paese della Basilicata.Così come scrive Thomas Bernhard in Antichi Maestri  “È di rispetto che abbiamo bisogno. Per la verità, per le notizie, per i cittadini” 

Ing. Donato Petruzzelli e Geom. Vito PetruzzelliAvv. Paolo La Bollita  Avv. Alessia Petruzzelli 

Nell'articolo pubblicato sul nostro quotidiano on line, in data 6 marzo 2012, dal titolo "L'amianto che nessuno vuol vedere" l'uso del nome di persona (riferito all'ex cementificio di Atella) è finalizzato solo ed esclusivamente alla identificazione di un luogo come si evince dallo stesso articolo. Quel sito, infatti, ad Atella è noto a tutti come "ex cementificio Petruzzelli". Nell'articolo non è minimamente celata l'intenzione di puntare il dito contro la famiglia Petruzzelli, è al contrario specificato che l'ex cementificio è sotto sequestro dal 1992.

Il direttore, Giusi Cavallo

Tratto da Basilicata24

 Di seguito il video sull'argomento:


0 commenti:

Posta un commento